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E’ sempre faticoso e doloroso parlare di un amico che ci ha lasciato. Altri potrà illustrare meglio di me quello che fu forse l’impegno centrale della vita di Gigi, come storico militante, attento e critico, del movimento operaio - dagli anni Cinquanta-Sessanta, quando fondò e diresse ancora giovane, con Stefano Merli, la Rivista storica del socialismo, che tanto ha innovato la ricerca storiografica italiana, fino alle opere più recenti, come quella sulle origini del PCI e a quel libro sulla storia del comunismo (che ci attendiamo di vedere apparire fra breve), cui ha atteso infaticabilmente durante gli anni della malattia, riuscendo a concluderlo a pochi giorni dalla morte.

Per parte mia mi piace ricordare il suo contributo al movimento per la pace o, come amavamo dire, contro la guerra, che fu all’origine della nostra collaborazione e della nostra lunga amicizia, iniziata alla fine degli anni Ottanta. Con Balducci e Fortini, per ricordare qui soltanto quelli che prima di lui ci sono mancati, Gigi fu fra i promotori del “Comitato Golfo” nato durante la prima guerra contro l’Iraq e poi della campagna contro l’embargo. Dal 1993 data la collaborazione costante e feconda, nel corso di molte iniziative, fra Guerre&Pace, rivista di informazione internazionale alternativa, nata in quell’anno, e Giano, in cui Gigi profuse grandissima parte delle sue energie da quando la fondò, nel 1989, come strumento per una riflessione, da un’ottica marxista e leninista innovativa e critica, sui problemi della pace, della guerra e dell’ambiente nell’età della globalizzazione.

L’auspicio è che questa parte non secondaria del suo progetto e del suo contributo alle battaglie del movimento operaio, cui dedicò la vita, possa continuare grazie all’impegno e alla qualità dei molti collaboratori raccoltisi, nel corso degli anni, intorno alla rivista.

3 settembre, Walter Peruzzi (direttore della rivista Guerre & Pace)